Florian: un francese a Sydney!

Nella mia esperienza australiana, ho vissuto anche il periodo scolastico.
 
Inizialmente, accedere ad un corso di inglese, non era nei miei programmi. E’ diventato parte dei miei obiettivi dopo un primo periodo di ambientamento, in cui, notavo, la mia difficoltà nel relazionarmi con persone non italiane.
 
Appena arrivato a Sydney, il mio livello di inglese era abbastanza basso. Potevo definirlo di sopravvivenza, nel senso che era sufficiente per risolvere i problemi quotidiani, ma non era abbastanza per intraprendere una conversazione.
 
Curioso di natura e abituato ad entrare, in modo semplice, in relazione con le persone, la cosa mi dava parecchio fastidio.
Così un giorno decisi di iscrivermi a un corso di inglese della durata di dodici settimane.

Fu la decisione più saggia.

La scuola a cui decisi di iscrivermi fu lo Scots English College. Nessuno me la consigliò, la trovai su google e decisi di andare a fare una visita. In quella visita, in cui mi guardai semplicemente intorno, decisi che quella sarebbe stata la mia scuola e a posteriori, fu la decisione giusta.
 
I tre mesi che passai in quella scuola furono i più belli della mia esperienza australiana. In qualche modo tornai ragazzino, dato che tutti le mattine, da lunedì a giovedì, uscivo alla mattina presto, con il mio zaino sulle spalle.
 
In quei tre mesi conobbi tanti ragazzi e alcuni di loro, divennero gli amici che mi accompagnarono per i mesi successivi.
 
Tra quei ragazzi c’era anche quella che sarebbe diventata la mia attuale ragazza, ma questa é un’altra storia
 
Ricordo che i primi tempi in classe capivo poco di quel che veniva detto, e riprovai le sensazioni che provavo da ragazzo nel momento in cui il professore mi chiedeva qualcosa davanti agli altri ragazzi…panico!!!
Speravo sempre che fosse una domanda semplice, non volevo fare scena muta ecco…
 
Ad ogni modo, in quei tre mesi, ebbi l’occasione di conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo, ognuno con una storia di cambiamento alle spalle.
 
Potenzialmente potevano diventare tutti ospiti di Why Not…
 
Fu un periodo molto importante per me, soprattutto per quanto riguarda la mia apertura mentale, dato che conoscere altre culture, ti porta ad uscire definitivamente dal mondo di cui, fino a quel momento, avevi fatto parte.
 
Confrontarsi quotidianamente con altre culture ti cambia definitivamente, inizi a sentirti cittadino del mondo ed inizi anche a rivalutare alcuni tuoi comportamenti, tipicamente propri della cultura italiana.
 
Uno dei ragazzi con cui ho legato di più in quel periodo, è un ragazzo francese di nome Florian.
 
Fu abbastanza semplice entrare in relazione con lui, data la comune passione per il calcio. Io e altri ragazzi italiani lo prendevamo quotidianamente in giro per il suo accento e per i passati calcistici tra Italia e Francia. Fortunatamente per me, lasciò Sydney prima che la sua Francia vincesse l’ultima coppa del mondo, altrimenti sai che giornate in sua compagnia…
 
Un giorno eravamo assieme in un pub e tra una birra e l’altra mi venne una folle idea:
 
“Perché non diventi il primo ospite non italiano di Why Not” gli dissi.
 

Quell’idea divenne realtà qualche settimana dopo, proprio il giorno prima della sua partenza…

Per me fu un grande passo avanti. Ok, il mio inglese é lontano da essere perfetto, ma riuscire a portare a termine un’intervista non italiano, fu per me un grande risultato!

 
 
 
 
 
 
 
 

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